Da Shefki Hysa
Ciamuria è stata lasciata a noi come testamento,
neanche la terra puo sciogliere un testamento
(Intervista con il Sig. Tahir Muhedini,
presidente del Partito per la Giustizia e l'Integrazione)
- Da dove viene Tahir Muhedini e qual è il suo flusso nel fiume della vita?
- Sono Tahir Muhedini, nato e cresciuto nel quartiere di “Ali Demi” a Tirana, con origine Cam. Mi sono laureato in legge, sono un uomo d'affari, fino al momento in cui ho accettato di essere eletto il presidente del Partito per la Giustizia e l'Integrazione (albanese: PDI). Ora sono responsabile per la direzione del PDI, con l'unico desiderio di tutelare gli interessi della popolazione Cam, per consentire il ritorno nella nostra patria, dalla quale siamo stati violentemente espulsi. La mia famiglia è originaria di Paramithia, Ciamuria, forse tu lo conosci. È la prima zona che ha subito l'atrocità dei sciovinisti greci. Il 27 giugno 1944, le bande di Zerva hanno massacrato circa 600 uomini, donne e bambini in Paramithia e da lì è scattata la violenza in tutta Ciamuria, finché tutti i Ciamurioti musulmani sono stati portati via dalle loro case e dalla madrepatria. Il 27 Giugno rappresenta il giorno del genocidio greco contro la popolazione indifesa e innocente di Ciamuria.
- Cosa rappresenta per il signor Muhedini la questione Ciamuria?
- Ora che sapete che io sono originario di Paramithia, la prima città Cam, che e stata coperta di sangue, è stata bruciata e distrutta dai sciovinisti greci, credo che possiate capire ciò che l'ideale Cam rappresenta per un successore di quel paese martire. I nostri antenati sono caduti in nome della libertà, delle loro convinzioni e credenze; sono stati uccisi crudelmente, anche se erano innocenti. Quindi, siamo stati ingiustamente massacrati e portati via dalla nostra terra, avremmo dovuto tornare a casa molto tempo fa, se la politica greca non avesse insistito che non riconosce il problema Cam, che questo problema appartiene al passato storico e altre scuse come queste, quando loro stanno facendo l’impossibile per far sistemare nei cimiteri dei martiri i loro soldati, che sono venuti come invasori in Albania durante la guerra e sono morti in questa terra. Secondo la mia opinione, dobbiamo dire "sì" alla costruzione dei cimiteri dei soldati greci caduti in Albania, ma lo stato greco dovrebbe anche ricordare che c’è ancora un problema aperto con lo stato albanese, il problema di Ciamuria, e insieme dovrebbero fare l'impossibile, in modo che i nostri antenati Cam possono avere i loro cimiteri in Ciamuria, in Grecia, e cosi anche noi avremo il diritto di andare a visitare quelle tombe, finchè riusciremo a riconquistare la cittadinanza, i diritti di proprietà e tutti i diritti umani come i cittadini greci. Dico questo perché io giudico che è meglio non guardare al passato con una razionalità oscura, ma guardare il futuro in modo europeo, per far capire agli altri che i Ciamurioti devono necessariamente avere la possibilità di tornare alle loro case e territori e riconquistare la cittadinanza greca, che non è mai stata negata da loro. Io, personalmente, non so se la tradizione dell’ultima volontà è un elemento della cultura greca, così come è nella cultura albanese, e per questo che abbiamo bisogno di un maniera per far conoscere a loro questo fatto. Ciamuria (ricordi, case, terreni, cittadinanza) è stata lasciata a noi come testamento dai nostri antenati e neanche la terra puo sciogliere un testamento…
- In quanto presidente del Partito per la Giustizia e l'Integrazione (albanese: PDI), un partito relativamente nuovo nella politica albanese, ci può dire che volete raggiungere attraverso il vostro programma?
- Il Partito per la Giustizia e l'Integrazione (albanese: PDI) anche se nelle recenti elezioni locali è stato introdotto solo nelle zone in cui aveva un suo elettorato e non in tutta l'Albania, è riuscito a vincere una modesta percentuale delle elezioni a livello di repubblica, essendo il primo e il partito più votato nel distretto di Delvina, la quarta forza nel distretto di Valona, la seconda forza politica nel distretto di Patos, la seconda forza politica nel Comune di Sukth e in altri comuni. In questo modo, i Ciamurioti che sono stati trascurati da tutte le forze politiche, sono ormai rappresentati dai loro figli, sono in grado di dire la loro parola. Questo è ciò che il Partito per la Giustizia e l'Integrazione mira, che la Pacifica Comunità Cam, attraverso un partito politico possa essere direttamente rappresentata nel potere politico locale della Repubblica d'Albania, come è stata rappresentata e sarà poi rappresentata anche dai deputati nel Parlamento di Albania. Ormai questa comunità sa che c'è una “porta” istituzionale dove possono bussare, per chiedere o dare aiuto, assumendo un ruolo attivo nella vita politica della città, del comune o del municipio a cui appartengono. Voglio sottolineare attraverso questa intervista che questa democratica e comprensiva comunità si è unita, ha proposto ed eletto i suoi rappresentanti, in modo democratico e legale, nei forum politici del Partito per la Giustizia e l'Integrazione (albanese: PDI) e essendo candidati del PDI in queste elezioni locali sono stati ben rappresentati nel potere dei parlamenti locali di Albania e questo senza dubbio servirà come esperienza per la rappresentazione di questa comunità nel Parlamento Generale della Repubblica d’Albania. Mentre nel piano internazionale, vorrei sottolineare che per la prima volta nella storia, una delegazione di un partito politico albanese, come il Partito per la Giustizia e L'integrazione, riuscì ad esprimere la preoccupazione di 62 anni della popolazione Cam al Parlamento Europeo e per la prima volta i rappresentanti di questo Parlamento sentirono direttamente la voce e le richieste della popolazione Cam attraverso un partito politico, che ha nelle sue principali battaglie la soluzione democratica di questo impasse strorico, del problema della Ciamuria.
- Per quanto ne sappiamo, di recente avete avuto diversi incontri di successo a Strasburgo e Bruxelles sulla questione Ciamuria. Il tuo commento su questi risultati?
- Sì. Lo scorso ottobre, una delegazione composta da rappresentanti della Comunità Cam ha fatto una visita al Parlamento Europeo. La delegazione ha inoltre incontrato la signora Doris Pack, presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per l'Europa del Sud-Est. C'è stata piena comprensione nella riunione e alla fine abbiamo dato alla signora Pack il fascicolo preparato sulla questione Ciamuria, con analisi politica di esperti internazionali rigurdante la storia e le maniere di risolvere questo problema dimenticato da anni. Il 25 ottobre, la signora Doris Pack in occasione della riunione testa a testa avuta con me, come presidente del PDI, tra le altre cose mi promise che avrebbe influito per rendere possibile il ritorno a casa della popolazione Cam e naturalmente onorare le tombe dei loro antenati. Inoltre, la signora Pack mi promise che la questione Ciamuria sarebbe stata discussa nel 13 ° round dei colloqui per l’Accordo di Stabilizzazione e Associazione tra l'Albania e UE, come è diventata già una realtà e voi dovete essere informati. Mi promise che avrebbe discusso su questo problema anche con gli eurodeputati greci del Parlamento Europeo.
- Secondo lei quali sono i mezzi che possono portare ad un’equa e rapida soluzione della questione Ciamuria?
- La sua internazionalizzazione, naturalmente. Quando eravamo a Strasburgo e Bruxelles, gli euro deputati Marco Pannella, leader storico del Partito Radicale Italiano, Marco Cappato, dirigente del Partito Radicale Italiano, insieme con gli altri membri del gruppo liberal-democratico del Parlamento Europeo, ci hanno promesso che avrebbero presso in considerazione la possibilità di proporre una Risoluzione Parlamentare, nella quale si esige con termini d'urgenza l'apertura del dialogo tra Atene e Tirana, con la partecipazione dei rappresentanti della popolazione Cam e la presenza della comunità internazionale. Mentre Graham Watson, presidente del gruppo dei liberal democratici del Parlamento Europeo (Gran Bretagna), insieme con la baronessa Sarah Ludford, membro del gruppo dei liberal democratici e membro della Camera dei Lord in Inghilterra, dopo essere stati informati sul caso della violazione dei diritti umani della popolazione Cam, ci hanno promesso che avrebbero passato il nostro fascicolo alla Commissione sui Diritti Umani e alla Commissione sulla Politica Estera del Parlamento Europeo. Per chiudere questo argomento voglio dire che tutte queste attività di successo costituiscono solo il primo passo importante verso la strada difficile della realizzazione dell’ultima volontà degli antenati della comunità Cam.
- Cosa suggerisce lei alla politica, allo stato albanese e alle istituzioni del paese, compreso il Presidente Moisiu, di fare per influire positivamente la soluzione di questo problema?
- Il Partito per la Giustizia e l'Integrazione vuole chiedere pubblicamente alle istituzioni dello stato albanese di verificare l'evoluzione dell’attuazione del Trattato di Amicizia tra i due paesi e naturalmente riguardanti le proprietà di tutti i cittadini albanesi e in particolare quelli Cam in Grecia. Vorrei ricordare all’opinione albanese, all’opinione greca e a quella internazionale, che la minoranza greca in Albania, dopo continui benefici dalle proprietà in Albania, con la politica di legalizzazione del governo attuale, sta di nuovo profittando e non c’è nessuna differenza tra loro e gli altri cittadini albanesi che occupano territori illegalmente. Il partito per la Giustizia e l'Integrazione (albanese: PDI) vuole anche ricordare le istituzioni statali albanesi che, senza risolvere tali questioni fondamentali che riguardano la comunità Cam, non si creerà nessun rapporto bilaterale di reciprocità ma solo un rapporto di interdipendenza tra quello che comanda e quello che solo obbedisce.
Tradotta da Lorena Uliu
Friday, May 7, 2010
Monday, May 3, 2010
Nuovo livello di cooperazione italo-albanese
A Cesena, il 9-11 aprile 2010, ha avuto luogo la quinta edizione di AGROFER, una delle più importanti rassegne dedicate all’Agroenergie, Risparmio Energetico e Bioedilizia. AGROFER parte dall'esigenza di far conoscere al grande pubblico la sostanza delle problematiche energetiche, la necessità del sviluppo delle energie rinnovabili, rendendo consapevoli cittadini e amministratori che attraverso l'impegno di ognuno è possibile salvaguardare l'ambiente e vivere meglio. Nella mostra hanno partecipato oltre 100 espositori provenienti da diversi paesi del mondo e circa 9000 visitatori. La mostra ha raggiunto il suo obbiettivo di presentare ad operatori e imprenditori del settore agricolo, energetico e dell’edilizia, ad amministratori e funzionari le tecnologie, innovazioni, progetti e attività significative oggi esistenti. Il programma della fiera e stato arricchito da una convegnistica qualificata destinata a un’utenza professionale interessata alle innovazioni tecnologiche e allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili. L'Albania è stata rappresentata alla fiera da una delegazione composta da:
Selami Xhepa, Florian Mima, Shpëtim Idrizi, deputati del Parlamento Albanese e nello stesso tempo membri della Commissione dell'Economia e delle Finanze, Dorian Ducka, rappresentante del Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Energia e Artan Santo, direttore generale della Banca Credins.
La partecipazione dell’Albania e del suo gruppo rappresentativo è stato reso possibile grazie all’impegno, al sostegno e alla dedizione di Dr.Haim Reitan, coordinatore di progetti nel settore dell'energia e della salute in Albania. Per rappresentare l'Albania, nella fiera è stato allestito uno stand con materiale promozionale sulle possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabile in Albania.
L'organizzazione di questa fiera ha mostrato anchora una volta l’esistenza di una forte cooperazione italo-albanese in diversi settori dell’economia e ha destato l’interesse degli imprenditori italiani ad investire in Albania.
Questa cooperazione è cominciata circa quattro anni fa, quando il dr. Haim Reitan è venuto in Albania e come amico e Presidente Onorario del Diplomatic Mission Peace and Prosperity e membro onorario dell’Associazione Culturale “Bilal Xhaferri”, si è dedicato allo sviluppo democratico del nostro paese, sostenendo progetti in materia di sanità, energia, turismo, ecc ... Nel giugno 2009 è stato firmato l’accordo tra gli Ospedali Riuniti di Bergamo e il Ministero della Sanità d’Albania per corsi di specializzazione a lungo e breve termine dei medici albanesi in Italia.
Dopo molte difficoltà, la società italiana di “Radici Energie”, con sede a Bergamo, è riuscita a vincere la gara per l’affidamento in concessione di una centrale idroelettrica a Tepelena. Successivamente, la società ha vinto anche la gara per la concessione di una centrale idroelettrica “Cascada di Lusa” nella provincia di Mat. E' stato creato così un solido ponte di comunicazione tra la Regione Lombardia e l'Albania, che ha aperto la strada ai giganti economici come “Mazars”, “Kinexia”, “Trevi” ad esprimere il loro interesse per aumentare gli investimenti in energia, in particolare per la costruzione di centrali idroelettriche come la cascada di Vjosa, di parchi eolici a Saranda, centrali elettriche che producono energia da rifiuti e di impianti per la produzione di energia solare.
Le società lombarde hanno gli occhi puntati anche su gli investimenti nel campo del turismo; uno dei loro obiettivi è la realizzazione di un progetto per la costruzione di un’autodromo, un investimento di circa 11 miliardi €, che avvicinerà le città di Durazzo, Tirana e Kavaja, creando inoltre molti posti di lavoro e migliorando la qualità della vita. Dr. Haim Reitan, come coordinatore, e gli investitori italiani hanno il grande desiderio di realizzare questi progetti il più presto possibile, ma non tutto dipende da loro. Occore soprattutto buona volontà da parte delle autorità governative albanesi, che hanno in mano la chiave d'oro per aprire o meno la strada a questi investimenti. Nel frattempo le aziende della regione Lombardia sono in attesa del verdetto del gruppo albanese... Anche diversi imprenditori della Regione Emilia-Romagna hanno manifestato la volontà di investire in Albania. Per questo motivo, il Comune di Forlì, in collaborazione con l'Associazione del commercio italo-albanese, organizzerà un convegno il 25-27 maggio, al quale sono stati invitati rappresentanti delle autorità governative albanesi come Ilir Zhilla, Pëllumb Pipero, Shpëtim Idrizi, Shefki Hysa ecc, per discuttere sulle possibilità della cooperazione italo-albanese in vari settori, in particolare nel settore di energia e salute.
Lorena Uliu
A Cesena, il 9-11 aprile 2010, ha avuto luogo la quinta edizione di AGROFER, una delle più importanti rassegne dedicate all’Agroenergie, Risparmio Energetico e Bioedilizia. AGROFER parte dall'esigenza di far conoscere al grande pubblico la sostanza delle problematiche energetiche, la necessità del sviluppo delle energie rinnovabili, rendendo consapevoli cittadini e amministratori che attraverso l'impegno di ognuno è possibile salvaguardare l'ambiente e vivere meglio. Nella mostra hanno partecipato oltre 100 espositori provenienti da diversi paesi del mondo e circa 9000 visitatori. La mostra ha raggiunto il suo obbiettivo di presentare ad operatori e imprenditori del settore agricolo, energetico e dell’edilizia, ad amministratori e funzionari le tecnologie, innovazioni, progetti e attività significative oggi esistenti. Il programma della fiera e stato arricchito da una convegnistica qualificata destinata a un’utenza professionale interessata alle innovazioni tecnologiche e allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili. L'Albania è stata rappresentata alla fiera da una delegazione composta da:
Selami Xhepa, Florian Mima, Shpëtim Idrizi, deputati del Parlamento Albanese e nello stesso tempo membri della Commissione dell'Economia e delle Finanze, Dorian Ducka, rappresentante del Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Energia e Artan Santo, direttore generale della Banca Credins.
La partecipazione dell’Albania e del suo gruppo rappresentativo è stato reso possibile grazie all’impegno, al sostegno e alla dedizione di Dr.Haim Reitan, coordinatore di progetti nel settore dell'energia e della salute in Albania. Per rappresentare l'Albania, nella fiera è stato allestito uno stand con materiale promozionale sulle possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabile in Albania.
L'organizzazione di questa fiera ha mostrato anchora una volta l’esistenza di una forte cooperazione italo-albanese in diversi settori dell’economia e ha destato l’interesse degli imprenditori italiani ad investire in Albania.
Questa cooperazione è cominciata circa quattro anni fa, quando il dr. Haim Reitan è venuto in Albania e come amico e Presidente Onorario del Diplomatic Mission Peace and Prosperity e membro onorario dell’Associazione Culturale “Bilal Xhaferri”, si è dedicato allo sviluppo democratico del nostro paese, sostenendo progetti in materia di sanità, energia, turismo, ecc ... Nel giugno 2009 è stato firmato l’accordo tra gli Ospedali Riuniti di Bergamo e il Ministero della Sanità d’Albania per corsi di specializzazione a lungo e breve termine dei medici albanesi in Italia.
Dopo molte difficoltà, la società italiana di “Radici Energie”, con sede a Bergamo, è riuscita a vincere la gara per l’affidamento in concessione di una centrale idroelettrica a Tepelena. Successivamente, la società ha vinto anche la gara per la concessione di una centrale idroelettrica “Cascada di Lusa” nella provincia di Mat. E' stato creato così un solido ponte di comunicazione tra la Regione Lombardia e l'Albania, che ha aperto la strada ai giganti economici come “Mazars”, “Kinexia”, “Trevi” ad esprimere il loro interesse per aumentare gli investimenti in energia, in particolare per la costruzione di centrali idroelettriche come la cascada di Vjosa, di parchi eolici a Saranda, centrali elettriche che producono energia da rifiuti e di impianti per la produzione di energia solare.
Le società lombarde hanno gli occhi puntati anche su gli investimenti nel campo del turismo; uno dei loro obiettivi è la realizzazione di un progetto per la costruzione di un’autodromo, un investimento di circa 11 miliardi €, che avvicinerà le città di Durazzo, Tirana e Kavaja, creando inoltre molti posti di lavoro e migliorando la qualità della vita. Dr. Haim Reitan, come coordinatore, e gli investitori italiani hanno il grande desiderio di realizzare questi progetti il più presto possibile, ma non tutto dipende da loro. Occore soprattutto buona volontà da parte delle autorità governative albanesi, che hanno in mano la chiave d'oro per aprire o meno la strada a questi investimenti. Nel frattempo le aziende della regione Lombardia sono in attesa del verdetto del gruppo albanese... Anche diversi imprenditori della Regione Emilia-Romagna hanno manifestato la volontà di investire in Albania. Per questo motivo, il Comune di Forlì, in collaborazione con l'Associazione del commercio italo-albanese, organizzerà un convegno il 25-27 maggio, al quale sono stati invitati rappresentanti delle autorità governative albanesi come Ilir Zhilla, Pëllumb Pipero, Shpëtim Idrizi, Shefki Hysa ecc, per discuttere sulle possibilità della cooperazione italo-albanese in vari settori, in particolare nel settore di energia e salute.
Lorena Uliu
Wednesday, January 6, 2010
Tuesday, September 15, 2009
Parkinson, i Riuniti fanno scuola in Albania
(Ativittà iniziata da dott. Haim Reitan,
Presidente Onorario del Diplomatic Mission
Peace and Prosperity)
Firmato un accordo
tra l'ospedale cittadino
e il «Madre Teresa» di Tirana
È stato frrmato recentemente a Tirana un accordo biennale di cooperazione tra il Ministero della Sanita dell'Albania e la Regione Lombardia per la promozione di relazioni bilaterali in campo sanitario. A rappresentare gli Ospedali Riuniti di Bergamo, una delegazione composta dal direttore sanitario, Claudio Sileo, e da due medici dell'ospedale orobico: Francesco Biroli, direttore del Dipartimento di Chirurgia del Sistema Nervoso e Scienze Neurologiche, e Bruno Ferraro, neurologo, responsabile dell'Unita di cura delle malatie extrapiramidali. L'accordo - fortemente promosso da Haim Reitan, specialista in medicina cardiovascolare, bergamasco d'adozione, consulente del ministro della Sanita albanese - coinvolge diversi ospedali albanesi e in particolare il Centro Ospedaliero Universitario “Madre Teresa” di Tirana. La cooperazione sarà bilaterale e interessera vari settori inerenti la qualità dei servizi sanitari, la gestione ospedaliera e la formazione del personale sanitario. La collaborazione avverra tramite lo scambio di informazioni, di professionisti, la partecipazione a congressi e simposi con l'obiettivo di accrescere le competenze degli specialisti italiani e albanesi.
Abbiamo affrontato tematiche di clinica che di management - ha commentato Claudio Sileo -. I colleghi albanesi si sono dimostrati molto interessati alle nostre modalità di gestione del sistema sanitario, perchè con il prossimo mandato di governo vorrebbero introdurre alcune importanti cambiamenti. Sul piano più strettamente clinico, al momento il settore piu urgente di intervento è la neurologia, e in particolare la complessa gestione della malattia di Parkinson. Lavoreremo con i colleghi albanesi per stimolare la creazione di nuovi servizi che in Albania non esistono ancora. Fondamentale sarà la formazione
Del personale degli ospedali albanesi e in particolare la specializzazione dei giovani medici”. Gli Ospedali Riuniti concorderanno nelle prossime settimane con la Regione Lombardia alcuni possibili sviluppi del progetto, gia ipotizzati con i colleghi albanesi durante la visita a Tirana. «Abbiamo ipotizzato uno stage di una settimana per il dottor Ferraro nel Dipartimento di Neurologia dell'Ospedale Universitario di Tirana - ha concluso Sileo -. Pensiamo sia importante conoscere gli aspetti epidemiologici e le modalità cliniche e organizzative con le quali attualmente vengono gestite in Albania le patologie neurologiche e in particolare la malattia di Parkinson. A seguire neurologi e neurochirurghi albanesi potranno venire nel nostro ospedale per alcuni stage formativi. Ci siamo anche resi disponibili ad accogliere pazienti con malattia di Parkinson già diagnosticata per accertamenti diagnostici di alta specialità, per impostare il programma terapeutico e farmacologico o per eventuali trattamenti neurochirurgici.
(Ativittà iniziata da dott. Haim Reitan,
Presidente Onorario del Diplomatic Mission
Peace and Prosperity)
Firmato un accordo
tra l'ospedale cittadino
e il «Madre Teresa» di Tirana
È stato frrmato recentemente a Tirana un accordo biennale di cooperazione tra il Ministero della Sanita dell'Albania e la Regione Lombardia per la promozione di relazioni bilaterali in campo sanitario. A rappresentare gli Ospedali Riuniti di Bergamo, una delegazione composta dal direttore sanitario, Claudio Sileo, e da due medici dell'ospedale orobico: Francesco Biroli, direttore del Dipartimento di Chirurgia del Sistema Nervoso e Scienze Neurologiche, e Bruno Ferraro, neurologo, responsabile dell'Unita di cura delle malatie extrapiramidali. L'accordo - fortemente promosso da Haim Reitan, specialista in medicina cardiovascolare, bergamasco d'adozione, consulente del ministro della Sanita albanese - coinvolge diversi ospedali albanesi e in particolare il Centro Ospedaliero Universitario “Madre Teresa” di Tirana. La cooperazione sarà bilaterale e interessera vari settori inerenti la qualità dei servizi sanitari, la gestione ospedaliera e la formazione del personale sanitario. La collaborazione avverra tramite lo scambio di informazioni, di professionisti, la partecipazione a congressi e simposi con l'obiettivo di accrescere le competenze degli specialisti italiani e albanesi.
Abbiamo affrontato tematiche di clinica che di management - ha commentato Claudio Sileo -. I colleghi albanesi si sono dimostrati molto interessati alle nostre modalità di gestione del sistema sanitario, perchè con il prossimo mandato di governo vorrebbero introdurre alcune importanti cambiamenti. Sul piano più strettamente clinico, al momento il settore piu urgente di intervento è la neurologia, e in particolare la complessa gestione della malattia di Parkinson. Lavoreremo con i colleghi albanesi per stimolare la creazione di nuovi servizi che in Albania non esistono ancora. Fondamentale sarà la formazione
Del personale degli ospedali albanesi e in particolare la specializzazione dei giovani medici”. Gli Ospedali Riuniti concorderanno nelle prossime settimane con la Regione Lombardia alcuni possibili sviluppi del progetto, gia ipotizzati con i colleghi albanesi durante la visita a Tirana. «Abbiamo ipotizzato uno stage di una settimana per il dottor Ferraro nel Dipartimento di Neurologia dell'Ospedale Universitario di Tirana - ha concluso Sileo -. Pensiamo sia importante conoscere gli aspetti epidemiologici e le modalità cliniche e organizzative con le quali attualmente vengono gestite in Albania le patologie neurologiche e in particolare la malattia di Parkinson. A seguire neurologi e neurochirurghi albanesi potranno venire nel nostro ospedale per alcuni stage formativi. Ci siamo anche resi disponibili ad accogliere pazienti con malattia di Parkinson già diagnosticata per accertamenti diagnostici di alta specialità, per impostare il programma terapeutico e farmacologico o per eventuali trattamenti neurochirurgici.
Tuesday, July 21, 2009
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